Quanta pazienza … E perchè?

patience*di don Gianfranco Calabrese*

La ragione della pazienza educativa

Una condizione fondamentale che deve caratterizzare l’animatore del gruppo degli adolescenti è la Pazienza . Si tratta di una virtù spontanea e naturale ma è anche il frutto di un lungo esercizio di preghiera e di crescita, di maturazione umana e cristiana. Infatti non è una dote facile, che si compra a buon mercato !  Non è un atteggiamento passivo, né frutto di diplomazia e di equilibrismo. Inoltre non può essere confusa con un falso buonismo , con la paura di prendere decisioni, con la debolezza  che affligge alcuni educatori , giovani o adulti, timorosi di perdere il consenso o l’approvazione da parte dei ragazzi. La pazienza è una virtù che richiede coraggio, ascolto , decisione.  un grande amore e una sapienza  capace di rispettare i ritmi di vita dei ragazzi e le mete educative, che non possono mai prescindere dall’attenzione alla persona. L’animatore che cresce nella virtù della pazienza ha chiaro il fine e i valori che vuole trasmettere, non è tanto preoccupato di ottenere risultati immediati e gratificanti, ma di far crescere realmente le persone. Nel cuore dell’animatore deve esserci il desiderio di  condurre ciascun ragazzo e ciascuna ragazza verso il «bene vero, il suo vero bene», verso la piena e completa felicità e libertà.

 

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L’animatore deve saper leggere anche il linguaggio non verbale

Il cibo che nutre la pazienza educativa

Non è sufficiente essere paziente  una volta ogni tanto, occorre alimentare il proprio servizio ogni giorno , ben al di là della riunione settimanale. La pazienza educativa si alimenta con l’ascolto delle vere esigenze che sono scritte nel cuore di ciascun ragazzo come le tavole della legge di Dio. L’ascolto che precede le parole e le azioni è una dote essenziale per l’animatore e richiede un atteggiamento di umiltà. Si deve avere il coraggio di spogliarsi delle proprie idee, riconoscendo e liberandosi, se è necessario, dei propri pregiudizi e dei propri desideri, per cercare di scoprire ciò che aiuta gli adolescenti e i giovani ad essere liberi testimoni del Vangelo nel mondo, secondo le loro peculiarità. Per questo, l’ascolto che anima la pazienza educativa è anch’esso coraggioso, perchè non è sempre facile capire il mondo degli adolescenti e dei giovani. Non è sempre lineare, immediato, consequenziale e coerente. Gli adolescenti si esprimono in modo estremo  e contraddittorio. Il buon animatore ha il coraggio di andare al di là delle apparenze e dei linguaggi provocatori, senza  imitarli. Egli è capace di leggere in modo intelligente la comunicazione verbale talvolta aggressiva e cogliere ciò che non traspare. Per questo la pazienza educativa è alimentata anche e soprattutto da un grande amore, dal dono dell’Amore che viene dall’alto, e per questo è capace di leggere tra le righe la sostanza e comprendere ciò che può rendere  ciascun ragazzo un protagonista del gruppo, libero e capace di superare i condizionamenti della nostra società consumistica e competitiva.

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L’ascolto anima la pazienza, poi ci vuole il coraggio delle decisioni

 

 

La pazienza educativa alimenta la fantasia e la creatività

Il coraggio di servire il mondo degli adolescenti e dei giovani richiede  una vivace fantasia, una pronta creatività e un’attenta e critica progettualità nell’amore. La pazienza educativa non si coniuga con il verbo ripetere, ma col saper creare. Si manifesta nella fantasia dell’amore e dell’ascolto operoso, con il sogno di un futuro possibile che feconda il presente e si ricorda del passato, senza rimanerne imprigionato. Chi è paziente cerca e scopre sempre nuove strade per raggiungere le antiche mete, come un alpinista che desidera aprire nuove vie per raggiungere la vetta. Egli non dispera mai e ricomincia sempre con fiducia e speranza. In questo senso, anche le sconfitte e le delusioni possono essere uno stimolo per crescere e rinnovarsi. Nessuno può pensare di  avere la formula magica definitiva dell’educazione , né può pensare di essere un tecnico che applica semplicemente alcune strategie studiate in laboratorio o già testate negli anni precedenti. I ragazzi sono sempre nuovi, perché vivono in una fase di crescita e di instabilità strutturale ; quindi , l’esperienza dell’animatore deve essere continuamente messa in discussione e verificata a partire dai ragazzi e non dalle sue capacità tecniche e animative.

Il coraggio di decidere
Chi è paziente deve avere anche il coraggio di saper decidere. Dopo aver osservato, ascoltato, aspettato, pensato e valutato, si deve decidere. Non si può rimanere eternamente indecisi. Occorre decidere ed agire. Ogni decisione  è sempre limitata, legata alle situazioni contingenti e può essere alterata da  errori e in particolare dall’emotività. Comunque rimandare la decisione, alcune volte, può essere più pericoloso che rischiare di sbagliare. Nella gestione di un gruppo occorre essere pazienti, ma anche decisi, altrimenti non si educa e non si naviga verso il porto sicuro della libertà, della gioia e della realizzazione di sé con gli altri. Si finisce per galleggiare e navigare a vista. Occorre avere la bussola, saper aspettare se c’è la nebbia o la tempesta, ma ad un certo punto è necessario prendere la decisione  che si ritiene opportuna per il buon cammino del gruppo. Chi pilota un aereo non solo deve conoscere l’aeromobile, le indicazioni per il volo e il percorso, non solo deve usare saggiamente tutti gli strumenti di bordo, ma in caso di turbolenza e di intemperie deve decidere, dopo essersi consigliato, se è opportuno cambiare rotta o dove e come atterrare. L’aeroplano non ha carburante infinito e non può  sorvolare  a lungo l’aeroporto di destinazione . In alcune occasioni anche cambiare scalo può essere ed è una decisione sapiente, che può salvare la vita di molte persone. Così è l’animatore, che in modo paziente educa e  decide la rotta con serenità e coraggio.

PAZIENZA E CORAGGIO
L’educatore indica con serenità e coraggio la rotta da seguire. Ma a questa rotta ci si arriva con la pazienza e con l’ascolto, entrambi alimentati dal dono dell’Amore. Chi è paziente deve avere anche il coraggio di saper decidere.
Non si può rimanere eternamente indecisi. Occorre decidere ed agire.