Educare al senso della storia per scoprire Dio che si rivela

1462210683_108502467_opt*di don Gianfranco Calabrese* La fede cristiana anima la vita quotidiana degli uomini La vita degli adolescenti è molto ricca di sollecitazioni e di occasioni, che però rischiano di rimanere eventi sporadici senza una continuità e una logica educativa, se non  vengono collocati all’interno di un progetto da realizzare. Alcune volte il sensazionalismo e le esperienze singolari possono accentuare la ricerca spasmodica di momenti forti, che però incidono sulle emozioni e che lasciano gli adolescenti non solo spaesati, ma li collocano in un contesto “fluido”, senza alcuna continuità educativa e progettuale. Bisogna stare attenti a non trasmettere una visione distorta della realtà, che è impastata di storia, di quotidianità e di ordinarietà. Educare gli adolescenti a vivere la quotidianità in modo straordinario significa

aiutarli a scoprire che in ogni atto e in ogni scelta c’è la possibilità di vivere nell’Amore, dono di Dio, nell’obbedienza della fede, come discepoli del Signore, e nella vocazione dell’essere figli di Dio e fratelli in Cristo. Questo è il
disegno di Dio che si è manifestato in pienezza nella vita di Gesù Cristo e che è custodito dalla chiesa come un perla preziosa e come un tesoro nascosto: «Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi ed immacolati al suo cospetto nella carità, predestinadoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà»
(Ef. 1, 3-6). Un animatore che aiuta un adolescente a scoprire la propria vocazione all’interno di un progetto concreto e quotidiano, come quello che si è manifestato in Gesù Cristo, è sorgente di benedizione e di pace.
Per questo la storia per i cristiani è un insieme di eventi alcune volte straordinari, ma più spesso normali , come l’aria che si respira, come l’acqua che disseta e come i minuti che formano le ore e i giorni, ma che sono elementi che compongono il meraviglioso quadro della vita e della storia umana. Dio ci rivela il suo disegno di salvezza
childs-faith-christian_optUn ulteriore rischio che caratterizza la cultura liquida e frammentata contemporanea, che deve essere tenuto presente da un animatore attento e prudente, è la riduzione del tutto all’attimo: le esperienze religiose, umane,
sociali, culturali, diventano momenti rapidi e passaggi veloci, che sono intensi ma precari, senza alcuna progettualità condivisa e comunitaria. Un bravo animatore del gruppo deve tentare di far percepire ai giovani che per vivere la beatitudine e la vita nell’Amore è fondamentale riscoprire la chiamata di Dio. Il tempo senza progetto è insignificante e senza senso, ma soprattutto è povero e vuoto. Le esperienze “fast food” e le relazioni “usa e getta” non aiutano a crescere nella pazienza e nella costanza.

È essenziale aiutare i ragazzi a desiderare “mete alte”, a voler assimilare valori fondamentali, ma soprattutto ad impostare la propria esistenza all’interno di un disegno di salvezza. Cristo è la nostra salvezza. Egli è il progetto che si trova nella rivelazione e nell’annuncio della Chiesa. L’ascolto della Parola di Dio e la condivisione della comune vocazione cristiana sono il luogo dove è possibile conoscere il disegno di Dio e comprendere il mondo, se stessi e gli altri. Sognare con Dio la propria vita. Occorre creare e far scoprire momenti che possano aiutare i giovani a formarsi nel profondo e in modo permanente alla luce del disegno di Dio, per superare il rischio dell’immediatezza senza futuro e per animare la quotidianità. Sognare con Dio rende capaci di lottare per Dio, ma soprattutto di combattere per il bene, per il bello e per il vero, in nome della propria dignità e della propria vocazione. Il tempo è un dono di Dio. In Cristo se ne disvela il valore e il senso. Il tempo nella prospettiva cristiana non è un semplice scorrere anonimo di attimi, ma è l’espressione di ciò che si è e di ciò che si desidera essere, della chiamata di Dio e della risposta dell’uomo. Per questo la preoccupazione fondamentale degli animatori non deve riguardare semplicemente la programmazione e l’organizzazione delle attività, ma la condivisione del disegno comune, del modo di concepire l’uomo, la famiglia, la chiesa e la società.

IL TEMPO E’ UN DONO
Viviamo in un’epoca dove tutto è ridotto all’attimo: la vita, le esperienze, i rapporti umani, la cultura…tutto diventa un passaggio veloce e precario, per questo l’animatore ha il compito di riportare nella vita dei ragazzi la bellezza del tempo, del futuro, dei progetti. Deve necessariamente aiutare questi ragazzi a proporsi mete “alte”, a riempire il loro tempo di cose belle, buone, che riempiono l’esistenza e fanno parte di un disegno completo, che Dio ha su ognuno di loro. Scoprire la propria vocazione è riappropriarsi di se stessi; è maturare come cristiani e come uomini e donne; è vivere felici.