*di Marco e Donatella Carmine*
COME FAR CONOSCERE IL SIGNORE AI GIOVANI SE NON ATTRAVERSO LA VIA DELL’AMORE?
Occorre promuovere una pastorale giovanile a partire dall’esperienza di Dio?
In questo articolo si legge la convinzione che può portare un giovane alla fede attraverso “belle esperienze” di incontro personale con il Signore.
Certamente è data all’uomo la conoscenza di Dio attraverso la mente, la ragione, ma è necessario che si arrivi a Dio anche attraverso i sentieri del cuore.
IL BEL PASTICCIO DELL’AMORE
Prosegue il percorso sul tema dell’affettività a misura di ragazzi: questa volta Giorgio e Silvia fanno una verifica dello scorso incontro di gruppo, durante il quale hanno presentato al gruppo dei ragazzi la loro relazione di coppia. Anche i ragazzi fanno la loro verifica, dalla quale emergono interessanti riflessioni, che consentono di tracciare alcune caratteristiche fondamentali di un educatore che vuole affrontare questi temi nel proprio gruppo. Le troverete sintetizzate in pillole lungo l’articolo…e non perdetevi il prossimo numero sul DECALOGO IN UNDICI PASSI.
IL DIO DEI VIVI, O IL DIO DEI MORTI?
I destinatari di questo articolo sono certamente i lettori con qualche anno sulle spalle – genitori, catechisti o sacerdoti – ai quali è rivolta una riflessione ed un invito, in merito alla quasi totale assenza dei giovani dalle nostre celebrazioni. Giovani che rivediamo nelle chiese gremite solo quando si celebra il funerale qualche compagno o amico morto tragicamente. Una presenza che non resta silenziosa, anzi che vuole quasi rumorosamente farsi presente: con gli applausi, i lanci di palloncini o i pensieri letti dall’ambone prima del congedo finale. Allora l’invito è innanzitutto quello di chiedere perdono a Dio per l’indifferenza e l’incapacità di affascinare questi ragazzi, e di imparare a sporcarci le mani con i loro dubbi uscendo dalle nostre convinzioni “di cristiani adulti e maturi”.
GLI SCONOSCIUTI DI FACEBOOK e L’ALTRA FACCIA DI FACEBOOK
Finalmente parliamo di Facebook: il social che ha coinvolto giovani e adulti in un comune raccontarsi sulla pubblica piazza virtuale di internet. In questo numero ne parliamo attraverso il racconto di una esperienza di un DON coraggioso che, non considerando il mondo social come il mondo del diavolo e della perdizione, lo sfrutta quale strumento di annuncio e soprattutto ne trae alcune interessanti “convinzioni”…da non perdere al termine dell’articolo. Continua poi la riflessione sul mondo di Facebook attraverso un approfondimento che, partendo dalla rilettura dell’esperienza del DON, confuta la convinzione che non è proprio vero che ”dipende dall’uso che se ne fa”, aiutandoci a distinguere quale sia il rapporto tra mezzi/fini e la loro separazione/unione.
“COME VORREI CHE NASCESSE UN’ALLEANZA, TRA IL TUO AMORE E IL MIO”
Adamo ed Eva erano nudi … non provano vergogna, ma dopo il loro peccato si nascondono a causa della loro nudità. Allora il peccato è solo una questione di sesso?
COME EDUCARE I GIOVANI ALLA CONVERSIONE E ALLA LIBERTA’
Distinguere tra peccato e senso di colpa, educare alla coscienza che ciò che dobbiamo confessare innanzitutto è il rifiuto di una proposta di amore e di comunione con Dio e non solo la trasgressione di norme e regole, capire che i comandamenti sono la via per vivere in amicizia e partecipare alla vita divina. Non sempre queste dimensioni sono chiare e ne abbiamo una piena e consapevole coscienza. Attraverso questo articolo è possibile aiutare ogni educatore a fare un proprio camino di riflessione ed approfondimento su questi temi ed aspetti della propria vita di fede, prima di parlarne con i ragazzi.
LA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE
Attira curiosamente l’attenzione la parola Didaché, che cosa sarà?
E’ un testo cristiano nel quale possiamo riscoprire la bellezza del popolo cristiano “stretto intorno alla mensa e costruito in un solo corpo dall’Eucarestia”. Viene descritto in modo molto bello il momento dell’offerta che è sempre dono della nostra vita perché sia unita a Cristo.
Perché la profondità del mistero offertoriale possa essere compreso dai ragazzi, è stata aggiunta anche una scheda di “pronto intervento”, suggeriamo un’attività per sperimentare quanto scoperto.
LA PROFONDITÀ DELLA SCIMMIA
Gabbani a Sanremo ha fatto sorridere molti con la sua scimmia nuda, che ironizzava sulla ricerca di spiritualità dell’uomo moderno, mentre altri hanno considerato la canzone come una accozzaglia di riferimenti a caso, con il solo scopo di vendere. Non sposando nessuna delle tesi in questo articolo siamo aiutati a rivedere la scimmia di Gabbani cambiando la prospettiva da cui lo osserviamo, soprattutto se siamo educatori o catechisti con qualche anno in più; la prospettiva in cui mettersi è quella di sempre, quella DEI RAGAZZI, in questo modo Gabbani potrebbe diventare una buona occasione per affrontare con loro tematiche “ostiche” come la ricerca della spiritualità, le scoperte della scienza, ecc. Buon lavoro…ballando…
SERVO DI DIO MATTEO FARINA
La santità è ancora possibile oggi: la vita di Matteo Farina, un giovane brindisino morto a 19 anni il 24 aprile 2009, ci dimostra come si possa diventare santi tra i banchi di scuola, vivendo una vita normale, seppur segnata dalla malattia e dalla sofferenza.
B DI BENEDIZIONE
Continua il glossario per rendere sempre più “vive” le parole che cadono sulla nostra testa, comprenderle meglio può aiutare a ritrovare un senso spesso perduto.