*di don Walter Ruspi* Il cammino della parola Libertà, parola nuova, che si sviluppa nel cristianesimo nel confronto con la cultura greca e romana, che conosce la necessità (anagkè) e il destino (moira), e vede l’uomo libero se non di-pende da alcun padrone. Sul piano morale il pensiero socra-tico faceva consistere la libertà nel “fare ciò che è meglio” o nell’essere capace di scegliere (Aristotele).
Paolo la reinterpreta come “prospettiva di salvezza”, “sentiero, percorso”, che parte dall’azione di Dio che libera e ci porta a di-venire “liberi”. L’azione liberante di Dio La Bibbia non propone un concetto astratto di libertà, ma attesta nei suoi scritti l’azione liberatrice di Dio, come un intervento di liberazione per l’uomo, come un atto di potenza, per il quale non c’è alcun corrispettivo da parte dell’uomo.
Fa’ nascere il popolo d’Israele: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’E-gitto, dalla condizione di schiavitù” (Es 20,2).
Fa’ parte del memoriale: “Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato” (Deut 15,15). Fonda la prospettiva di salvezza del popolo come liberazione definitiva dell’ultimo giorno: “Ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo, giubilo e felicità li seguiranno, svaniranno afflizioni e sospiri. Io, io sono il vostro consolatore” (Is 51, 11-12). Dio continua la sua azione liberatrice con la venuta del Regno, libero dono di Dio nella vita, morte e risurrezione di Gesù.
E’ un piano di salvezza universale rivelato in Gesù, che fa’ entra-re gli uomini in comunione con Lui: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo… In lui ci ha scelti … per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà … In lui, mediante il suo sangue, ab-biamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia” (Ef 1, 3-14). La libertà è un dono di Cristo: “Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non la-sciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5, 1).
E’ un dono gratuito che affranca l’uomo da tutte le potenze, compresa quella della morte: “La legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. … Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. 15 E voi non avete ricevuto
uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!” (Rom 8ss).
La liberazione dell’uomo La libertà dell’uomo è un affrancamento dalla schiavitù e dalla prigionia. Nello stesso contesto sociale dovrà essere osservata la norma della remissione, che dovrà essere celebrata alla fine di ogni sette anni: “Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei anni, ma il settimo lo lascerai andare via
da te libero. 1Quando lo lascerai andare via da te libero, non lo rimanderai a mani vuote”. (Deut 15,12).
Paolo descrive la libertà in Cristo come un traguardo universale, un bene escatologico, dono gratuito, che si concretizza come libertà dal peccato e dalla potenza della morte, per mezzo del battesimo: “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del
Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio
che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato” (Rom 6, 4-6). Liberato da Cristo, il cristiano riceve lo Spirito nella fede e diventa un uomo libero, poiché compie la volontà di Dio: ”Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi,…perché in Cristo Gesù…noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito” (Gal 3, 13-14).
La vita cristiana nella liturgia della Chiesa è un percorso verso la libertà. L’azione liberante di Cristo accompagna
la vita della Chiesa in tutto il suo percorso storico, fino al compimento definitivo. Questa azione si compie in modo
particolare nell’azione liturgica. Il Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione sulla Liturgia, afferma:
“La liturgia mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell’eucaristia, «si attua l’opera della nostra redenzione», contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero
di Cristo… In tal modo la liturgia, mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella Chiesa per farne un tempio santo nel Signore, un’abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo , nello stesso
tempo e in modo mirabile fortifica le loro energie perché possano predicare il Cristo” (SC 2).
E’ proprio dell’azione della Chiesa adempiere al mandato di Cristo che ha inviato gli apostoli non solo ad “annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l’opera di salvezza che annunziavano, mediante il sacrificio e i
sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica” . Così, mediante il battesimo, gli uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo: con lui morti, sepolti e risuscitati, ricevono lo Spirito dei figli adottivi, «che ci fa esclamare: Abba, Padre» (Rm 8,15), e diventano quei veri adoratori che il Padre ricerca. Allo stesso modo, ogni volta
che essi mangiano la cena del Signore, ne proclamano la morte fino a quando egli verrà. Perciò, proprio nel giorno di Pentecoste, che segnò la manifestazione della Chiesa al mondo, «quelli che accolsero la parola di Pietro furono battezzati» ed erano «assidui all’insegnamento degli apostoli, alla comunione fraterna nella frazione del
pane e alla preghiera… lodando insieme Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo» (At 2,41-42,47).
Da allora la Chiesa mai tralasciò di riunirsi in assemblea per celebrare il mistero pasquale: leggendo «in tutte le Scritture ciò che lo riguardava» (Lc 24,27), celebrando l’eucaristia, nella quale «vengono resi presenti la vittoria
e il trionfo della sua morte» e rendendo grazie «a Dio per il suo dono ineffabile» (2 Cor 9,15) nel Cristo Gesù, «a lode della sua gloria» (Ef 1,12), per virtù dello Spirito Santo (SC 6).
I passi di libertà sui sentieri della liturgia Questo ricco passo della Costituzione liturgica del Vaticano II indica distintamente i sentieri di liberazione che il cristiano trova nella Chiesa per giungere alla piena libertà in Cristo.
Il battesimo, che ci fa figli adottivi di Dio, e strettamente legato ad esso il sacramento della riconciliazione che rinnova, rivivifica la vita battesimale; ma in modo particolare è la celebrazione eucaristica che fa’ di noi un
solo Corpo con Gesù e ci dona lo Spirito dell’amore di Dio, la forza della testimonianza, il calore della fraternità.
ESSERE LIBERI
Siamo fatti per essere liberi e la nostra fede ci rende uomini e donne liberi e liberati. È Cristo colui che ci ha resi liberi. Il battesimo, il sacramento della riconciliazione insieme alla celebrazione eucaristica fanno di noi un solo Corpo con Gesù e ci donano la forza della testimonianza.
SCHEDA DI PRONTO INTERVENTO
[CHI]AMATI PER CUSTODIRE LA LIBERTÀ
*di don Rosario Rosarno*
Libertà. Desiderio e voglia di. Paura e spettro. Emozioni, sentimenti, azioni e pensieri. E poi: canzoni, ricerche,
test, opinioni, capolavori di letteratura, pezzi teatrali e film. La libertà è una musa ispiratrice, un obiettivo da raggiungere, una mèta da conquistare, uno stato d’animo che provoca felicità o vuoto depressivo. Facciamo così, torniamo indietro di uno – anzi due passi. Tanti passi quanti sono quelli dell’uomo e della donna sulla terra. Si, avete
capito, proprio lì in quel giardino dove tutto ha avuto inizio. No, tranquilli, non voglio buttarmi nel vortice della disputa tra creazionismo o evoluzionismo. Prendete invece Genesi 2. Al versetto 15 il testo sacro dice:
‘Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse’ e aggiunge al versetto 18: ‘Non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia simile’. Da questi due versetti ricaviamo
l’origine della bellezza, ma anche della grande responsabilità dell’uomo: coltivare e custodire la libertà data da Dio
ma non da solo, bensì insieme. Non so cosa sia più difficile, se custodire la libertà o addirittura farlo insieme.
Ecco qui un possibile risvolto pratico nel lancio di un’attività sulla libertà per i tuoi ragazzi:
1 – farli giocare/lavorare sulla custodia di un bene grande come la libertà (forse il più grande?) che non è stata da loro conquistata ma a loro
donata gratuitamente (forse è proprio per questo che non ci piace la libertà, perché non siamo stati noi a conquistarla ma l’abbiamo ricevuta);
2 – farli impegnare / riflettere su quanto sia difficile lavorare insieme per custodire la libertà (è forse compresa
la libertà d’opinione nella custodia della libertà?). Hai mai pensato ad una caccia al tesoro in cui il tesoro è la chiave per chiudere una gabbia nella quale non fare entrare nessuno? Tre o più gruppi che, pur gareggiando per squadra nelle singole prove, potranno ottenere il ‘tesoro’ finale solo lavorando insieme (ma non glielo dire prima). Obbiettivo è scoprire che siamo già liberi e con le nostre azioni, i nostri pensieri e la nostra preghiera ci impegniamo a ‘stare alla larga’ da quella “gabbia per non rientrarvi più, dopo che Gesù ci ha liberato”. Ecco cosa significa custodire. Ma chi custodirà meglio la chiave per non far chiudere nessuno in gabbia? Meglio un singolo o la comunità? (magari lasciarsi con questa domanda) Come questa, le attività possono essere molteplici, per questo qui ci limitiamo ad offrire qualche spunto pratico.
Ma – riprendendo la riflessione di don Walter Ruspi – è possibile addirittura rileggere il binomio custodire – insieme
all’interno della Liturgia Eucaristica, ossia della Messa. Se poi vuoi anche inserire una musica adatta per il gioco/attività puoi usare Everytime dei The Kolors. In fondo, puoi anche conquistare la libertà ma…You can finally
see it crystal-clear, but you still feel the same. That’s not what you want to be! Uooho oh oh
Buon lavoro a te e al gruppo adolescenti che accompagni verso…la libertà.