L’ultimo film della saga degli Avengers, Avengers Endgame, è sicuramente il più denso di significati da utilizzare anche in ambito oratoriale. La storia ha il suo inizio nel film precedente in ordine di tempo, Avengers Infinity war, dove il malvagio “Thanos”, il cui nome deriva proprio da Thanatos, la morte nella mitologia greca, riesce a sterminare metà della popolazione dell’Universo con un solo schiocco di dita. E’ la fine di personaggi noti dell’universo Marvel, Spiderman, Doctor Strange ecc… che muoiono dissolvendosi improvvisamente. Per la metà della popolazione che sopravvive la vita non sarà più la stessa: in ogni famiglia infatti qualcuno è scomparso e persino gli animali che popolavano i vari pianeti hanno subito la stessa sorte, lasciando i mondi più silenziosi e tristi. Lo scoraggiamento, lo sconforto, il senso di fallimento sembrano avere la meglio sul piccolo gruppo rimasto dei vendicatori. Qualcuno si lascia andare e perde la sua dignità, qualcuno resta in attesa di qualche evento che possa dare un senso a quello che è successo. Lo stesso Thanos, raggiunto il suo scopo e cioè rimettere in equilibrio la bilancia dell’esistenza dell’intero Universo, torna ad una vita semplice, rurale, lontano da tutto e da tutti. Ma la storia non finisce qui. La morte, come nella visione cristiana, non ha l’ultima parola su tutto. Inizia a rinascere la speranza che qualcosa possa cambiare, che insieme si possa tornare a progettare un futuro diverso da quello che sembrava ormai scritto. E così il resto degli Avengers si organizza per compiere un ultimo tentativo di riportare in vita coloro che si erano dissolti. Ma tutto questo ha un prezzo, ognuno deve mettere da parte i propri particolarismi, le proprie ritrosie e fare un gioco di squadra. Insieme si vince, da soli si perde. Sembra questo il messaggio che potrebbe essere interessante sviluppare anche con i nostri ragazzi a partire dalla visione del film. Ognuno ha un compito da svolgere, più facile o più difficile, ma sempre secondo le possibilità che ci vengono date e il lavoro di ciascuno concorre al bene di tutti. Anche il sacrificio isolato della Vedova Nera, che darà la sua vita per recuperare una delle sei gemme dell’infinito, non basterà a scongiurare la vittoria di Thanos. Ne servirà un altro di sacrifici, questa volta quello di Iron Man, che andrà incontro al suo destino sapendo che quello è l’unico modo per salvare l’umanità. Due morti, due sacrifici per far risorgere definitivamente tutti coloro che erano morti. E qui le analogie con la visione cristiana della resurrezione abbondano, ma anche la forza della prima comunità cristiana, che non si è lasciata sopraffare dalla disperazione per la perdita del loro maestro e Signore piuttosto si è fatta guidare dallo Spirito verso una nuova vita.
Luca Paolini