Il commento ai Vangeli di Luglio

rallegrarsi*di don Andrea Piccolo*
XIV domenica del T.O. 03 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160703.shtml
“Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10,1-12.17-20)

Qualche giovane potrebbe dire ironizzando: “rallegratevi quando il tuo nome sarà scritto in un contratto a tempo indeterminato”. Su cosa è fondata la nostra gioia? A volte la fondiamo TOTALMENTE su obiettivi a tempo determinato, perché legati alla nostra vita terrena che non è eterna. Fasi di passaggio come dall’infanzia all’adolescenza, dalla gioventù all’età adulta, il distacco da mamma e papà, il parente che vive una malattia o non c’è più, il fidanzato o il migliore amico che mi tradiscono o mi lasciano, il lavoro che non c’è, la salute precaria, etc.; queste sono tutte realtà terrene che spesso viviamo come se dovessero durare per sempre, e quando terminano mettono in crisi la serenità e la gioia personale.
Questa settimana vivi i momenti di calo di speranza con il motivo di gioia eterna che Gesù ci dà oggi: siamo tutti già ora nel cuore di Dio, SONO già scritto nel suo cuore e que-sto stargli a cuore non può che essere la Gioia vera che mi fa rialzare nelle avversità.

 

buon samaritanoXV domenica del T.O. 10 luglio 2016 http://lachiesa.it/calendario/Detailed/20160710.shtml
“Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di Lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così 10,25-37)

La parabola del buon samaritano è sempre così attuale! A volte le nostre rigide idee morali-religiose rischiano di offuscare i nostri occhi e di non riconoscere Dio che si rivela nel povero e sofferente lungo la via della nostra vita. La Compassione è quel sentimento che ci riporta sulla terra, riallineando le priorità della nostra vita facendoci diventare prossimo riconoscendo Gesù nell’altro. Permette ad ognuno di noi di gioire con chi è nella gioia, di asciugare lacrime a chi è nel pianto, di abbracciare chi si sente solo, di accarezzare chi ha bisogno di un po’ di affetto. Si inizia dalle piccole cose… Ecco perché in questa settimana mi impegnerò ad essere prossimo partendo dalla mia famiglia, dai miei nonni, che spesso metto in secondo piano.

 

 

gesu-maria-martaXVI domenica del T.O. 17 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160717.shtml
“Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10,38-42) 

Questo brano mi ha fatto sempre riflettere. È importante la contemplazione di Maria che sta ai piedi di Gesù, oppure il servizio di Marta? Non penso che Gesù ci voglia tutti monaci o suore di clausura!! Sono certo che questa frase rivolta a Marta è un campanello di allarme che spesso dovrebbe risuonare nelle nostre vite quando Dio non è al primo posto, ma in uno degli ultimi. La parte migliore è tutto ciò che mi porta ad incontrare Cristo. La preghiera, l’ascolto della Parola possono portarmi ad incontrarlo? Certo, se entrambe mi convertono e mi portano verso l’altro. Il servizio, il volontariato, l’animazione, il lavoro ecc., possono essere la parte migliore? Certo, se attraverso di queste mostro il Volto di Gesù al prossimo. In questa settimana cercherò di riequilibrare la preghiera con il mio fare tendendolo tutto a Lui.

 

Padre-con-piccoloXVII domenica del T.O.  24 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160724.shtml
“Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Lc 11,1-13) 

Non vi tragga in inganno questo versetto. Gesù vuole tranquillizzare tutti noi che a volte ci chiediamo: ma come mi devo rapportare con Dio? Esiste o no? Mi ascolta o è impegnato ad altro e non gli importa di me? Lui c’è, esiste ed è presente da sempre come PADRE. Non so che esperienza paterna avete, se buona o cattiva, ma di certo imperfetta perché umani. In Dio invece non esiste difetto o imperfezione, per questo dovremmo dubitare di meno e affidarci un po’ di più credendo che la preghiera, non è un contrattare la salute fisica, finanziaria, familiare, ma dialogo tra Padre e figlio, certi che Egli sa di cosa abbiamo bisogno. A noi tocca di affidarci a Lui senza se e senza ma e in questa settimana la mia preghiera cercherà di diventare più adulta e meno capricciosa.

Il commento ai Vangeli di Giugno

San_Matteo_e_l'angelo_(particolare)-15 giugno 2016 – X domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»

Un sentimento di compassione porta Dio a resuscitare questo ragazzo.

Ma il primo gesto che compie è la consolazione, il farsi vicino, il piangere con chi è nel pianto, cercando di lenire con parole di profondo affetto un cuore di madre trafitto.

Da qui scaturisce quel tocco di vita che bussa, rivifica e apre quella bara chiusa dalla morte.

Anche noi siamo chiamati prima cosa di tutto a farci prossimo all’altro che vive momenti di difficoltà e di turbamento, e con la nostra presenza toccare, insieme a Cristo, i cuori trafitti dai tanti problemi della vita facendoli resuscitare.

L’impegno di questa settimana è di vivere il quotidiano con la dovuta attenzione a chi Dio mi pone accanto.

 

 

Guido_Reni_04312 giugno 2016 – XI domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”

Vi è mai circolata nella mente la domanda: su che cosa un giorno verremo giudicati?

La risposta sta proprio nel versetto ripreso dal vangelo di oggi, il giudizio sarà sull’amore.

Quindi non sarà Dio che mi “manderà” all’inferno? No. Sarai tu con l’amore donato agli altri a posizionarti vicino a Dio (paradiso) o lontano da Lui (inferno).

Egli ci Ama e farà di tutto affinché nessuno si perda, sempre nel rispetto della nostra libertà. Ecco cosa ci frena!! La presunzione di sentirsi amati e di bastare a noi stessi, la superbia di poter ricevere tenendo tutto per noi senza aver bisogno di nessuno. Questa è la strada scelta da Lucifero, e la tua?

In questa settimana proverò ad uscire dal mio io, cercando di donare incondizionatamente un po’ di ciò che ho ricevuto nella vita.

 

 

san-matteo-e-langelo19 giugno 2016 – XII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”

E’ dura la vita del discepolo! Ogni giorno cercare di capire cosa il Maestro vuole da me.

Oggi, Gesù, vuole portare tutti noi a vivere una delle tre virtù teologali: la fede.

Si chiamano teologali perché provengono da Dio e non possiamo che chiedere a Lui di donarcele. La fede non è semplice credere in qualcosa o qualcuno, ma affidarsi totalmente come un bambino quando vuole imparare a camminare si lascia prendere le mani da mamma o papà.

Il piccolo sa che cammina grazie a quelle mani che lo tengono, e a volte prova a voler fare tutto da solo, cadendo. La misericordia di Dio sono quelle mani che prontamente raccolgono l’uomo ferito e lo riportano in piedi. Rinnegare se stesso non vuol dire che Gesù ci autorizza a trattarci male, ma a non puntare più su quello che vogliamo, ma su quello che Lui vuole; imparare a non dire la mia volontà, ma la Sua; domandare a Dio la strada giusta da prendere non provando da soli alla cieca.

Questa settimana prenderò la mia vita, le mie croci e fidandomi di Lui mi metterò alla sua sequela.

 

8149-creazione-di-adamo26 giugno 2016 – XIII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Quante volte di fronte ad un NO abbiamo pensato come Giacomo e Giovanni?

Difficile rispettare la libertà altrui, difficile accettare che quell’affetto che io ripongo nell’altro al 100% mi sia restituito al 50%, se non di meno.

Gesù oggi cerca di trasmettere a noi discepoli uno degli effetti dell’Amore vero: il rispetto dell’altro nella sua libertà e coscienza. Lo stesso Dio da sempre, nell’amare l’uomo, ha rispettato questo. Oggi come oggi, quante volte ci chiediamo: perché Dio non interviene di fronte a questi orrori? Perché non ci ha fatto tutti buoni? La risposta è semplice. Saremmo automi, non capaci di essere amanti, ma esseri programmati, e Dio questo non lo ha mai voluto quando ha pensato all’uomo.

Questa settimana verificherò i miei rapporti personali cercando di ri-allineare ciò che a volte mi porta a vivere le relazioni in modo egoistico.

don Andrea Piccolo

giugno 2016

I vangeli delle Domeniche di Maggio

love1 maggio 2016 – VII domenica di Pasqua

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”

Amare qualcuno, non c’è cosa più bella! Continua a leggere “I vangeli delle Domeniche di Maggio”