I Vangeli di Novembre

giustizia*di don Andrea Piccolo*
XXXII domenica del T.O. – 06 novembre 2016 

“Dio non è dei morti, ma dei viventi” (Lc 20,27-38)

“Allahu Akbar” – “Dio è grande”.
E’ un grido che tutti conosciamo, un urlo che porta terrore e paura.  Continua a leggere “I Vangeli di Novembre”

I Vangeli di Ottobre

francesco*di don Andrea Piccolo*

XXVII domenica del T.O. – 02 ottobre 2016
“Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc 17,5-10)Quando ami veramente non stendi il bene fatto. Quando perdoni veramente non lasci che quel rancore che rimane dentro di te di laceri dentro. Quando servi veramente non ti aspetti qualcosa in contraccambio. Quando decidi di essere suo discepolo non ti soffermi sulla fatica del cammino, ma sulla gioia nel sentirti amato da Lui. Quando Gesù è morto per te, non te lo ha fatto pesare, ha realizzato quanto il Padre gli aveva chiesto.

XXVIII domenica del T.O. – 09 ottobre 2016
“Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?” (Lc 17,11-19) Da piccoli siamo stati abituati a dire grazie quando qualcuno ci offre qualcosa? Penso proprio di si, e sicuramente presi dalla gioia e dall’euforia abbiamo dimenticato di ringrazia chi ci ha fatto quel regalo. Oggi Gesù ci richiama come fratello maggiore a non vivere le nostre giornate senza elevare un ringraziamento al Padre. Non perché Dio abbia bisogno di “grazie”, ma perché attraverso quel “grazie” dimostriamo a Lui che abbiamo riconosciuto la sua presenza nella nostra vita, in quella situazione. in quella guarigione. In questa settimana, alla sera, proviamo a ripercorrere la giornata appena trascorsa e ringraziare Dio per i doni ricevuti.

XXIX domenica del T.O. – 16 ottobre 2016
“Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?” (Lc 18,1-8)Dio perché non intervieni? Dio se esisti non puoi rimanere muto e fermo di fronte a questo male, a questa ingiustizia! Domande ed esclamazioni non sconosciute per chi ha vissuto ingiustizie e momenti difficili. Oggi Gesù attraverso questa parabola ci vuole rassicurare che la giustizia d Dio esiste, che Lui non rimane nell’alto dei cieli a girarsi i pollici, ma che nel giorno del giudizio terrà conto di tutto ciò che di bene e di male abbiamo compiuto. A noi è chiesta la fiducia nel suo futuro e certo giudizio, confidando in Lui che non abbandona mai chi lo Ama con cuore sincero.

papa-piediXXX domenica del T.O. – 23 ottobre 2016
“Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri” (Lc 18,9-14) Chi davvero può avere l’intima presunzione di essere giusto? Nel Vangelo ci sono alcune persone definite “giuste”, eppure nessuno di loro ha mai disprezzato gli altri condannandoli. Quando succedeva che qualcuno si sentiva giusto disprezzando gli altri e le loro scelte (es. Pietro), Gesù dimostrava loro che non era quella la strada della Misericordia, ma del demonio. Più ti senti giusto, più devi sentirti vicino a chi giusto non è. Questa è la via tracciata da Dio, questo è Cristo, il vero giusto che si è fato vicino a noi ingiusti.

XXXI domenica del T.O. – 30 ottobre 2016
“Un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura” (Lc 19,1-10) La folla siamo noi, ed abbiamo la possibilità di essere o muro o ponte. Siamo muro quando ci riteniamo gli unici idonei per poter stare con Cristo. Zaccheo era un uomo che cercava un ponte per raggiungere la Misericordia, e purtroppo ha trovato il muro del pregiudizio. È straordinario vedere come l’occhio d’Amore del Signore rompe i nostri muri e raggiunge chi ha il cuore pentito. Ma non possiamo essere di ostacolo a Gesù. Siamo chiamati ad essere ponte che porta a Lui affinché la salvezza ricevuta possa diventare opportunità per gli altri di raggiungerla.

I Vangeli del mese di Agosto

sentinellaXIX domenica del T.O. – 07 agosto 2016
“Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,22-40)
Non è terrorismo psicologico quello di Gesù, ma semplicemente un metterci in allerta. Non so quanti di voi conoscono la parola “discernimento”. Molte volte essa viene legata alla ricerca vocazionale e poche volte collegata alla vita interiore. Chi fa una dieta SERIA per restare in forma con il fisico spesso è in discernimento nei confronti del cibo: poche calorie, troppi grassi, poche fibre…E per lo spirito? Non basta la solita confessione annuale a Natale, Pasqua per essere ok. Il versetto in evidenza ci dice chiaramente che dobbiamo “tenerci pronti”perché quando la
tentazione di non vivere la fede e di non donare agli altri ciò che abbiamo ricevuto arriverà noi potremo rispondere con un animo spiritualmente pronto, snello e non appesantito.
In questa settimana programmerò un incontro di discernimento con il mio sacerdote per fare una verifica della mia vita.

una-sentinella-fa-la-comunione-dal-papa-65689115

 

XX domenica del T.O. – 14 agosto 2016
“Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione” (Lc 12,49-53)

È forte quello che Gesù ci dice oggi. Egli è venuto a portare all’uomo la possibilità di scegliere la via del bene aprendo gli occhi su Dio e su sé stesso. Come può questa libertà di scegliere la via del Vangelo creare divisione? Innanzitutto perché ogni scelta porta a sposare un modo di vivere che ti separa da chi vive il contrario: ad esempio quando il mondo mi insegna ad odiare il nemico e a
fare guerra a chi mi perseguita, mentre Gesù mi insegna ad amarlo e a pregare per lui.
La presenza di Cristo nella nostra vita divide anche noi stessi quando davanti a ciò che è ingiusto la coscienza vuole ribellarsi e combattere. Ben vengano però queste battaglie interiori tra bene e male, tra la vita e la morte, tra Dio e il demonio, l’importante è schierarsi sempre dalla parte giusta: la sua. Questa settimana davanti a dei bivi mi fermerò e con un Gloria al Padre chiederò consiglio a Gesù.

 
gesùXXI domenica del T.O. – 21 agosto 2016
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta” (Lc 13,22-30)
Lo sforzo è cercare di andare oltre la forza che si ha in quel momento e di oltrepassare il proprio limite. Per entrare in Paradiso non c’è bisogno però di uno sforzo fisico, ma di un altro tipo di esercizio: abbandonare ciò che ingombra e mi rende pesante. Invidia, gelosia, vendetta, ira, egoismo, egocentrismo, ecc., affaticano lo spirito e gli tolgono le energie necessarie per poter camminare verso Gesù. Smaltirle, o meglio, convertendole in stima, gioia, perdono, misericordia, altruismo, comunione, non solo lo alleggeriscono, ma con più facilità danno a noi la possibilità di superare le prove della vita.
Il Vangelo non è mai un peso, ma una opportunità, e questa settimana proverò insieme ad un sacerdote a fare una verifica spirituale rintracciando il nero, il limite, che appesantisce la mia vita di fede.
banchettoXXII domenica del T.O. – 28 agosto 2016
“Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti” (Lc 14,1.7-14)
Dio essendo Amore questa dimensione nei nostri confronti ce la trasmette da sempre, ecco perché una delle porte strette da oltrepassare è la gratuità dell’amore senza cercare il contraccambio. Il mondo con le sue contraddizioni non ha maitestimoniato questo, per questo tocca a noi essere quella luce di speranza nei nostri luoghi quotidiani e relazioni.
A casa, ad esempio, questi semi di Amore gratuito sono visibili e rintracciabili nei nostri genitori, i quali nonostante i loro limiti e le prove della vita si donano gratuitamente a noi figli, a volte superficialmente ingrati. Cosa fare allora? Esercizio! Ogni giorno provare a darsi l’obiettivo di fare qualcosa di gratuito a chi, secondo noi, in quel momento non se lo merita. All’inizio sarà faticoso, ma con il tempo e la costanza i risultati si vedranno.

Il commento ai Vangeli di Luglio

rallegrarsi*di don Andrea Piccolo*
XIV domenica del T.O. 03 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160703.shtml
“Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10,1-12.17-20)

Qualche giovane potrebbe dire ironizzando: “rallegratevi quando il tuo nome sarà scritto in un contratto a tempo indeterminato”. Su cosa è fondata la nostra gioia? A volte la fondiamo TOTALMENTE su obiettivi a tempo determinato, perché legati alla nostra vita terrena che non è eterna. Fasi di passaggio come dall’infanzia all’adolescenza, dalla gioventù all’età adulta, il distacco da mamma e papà, il parente che vive una malattia o non c’è più, il fidanzato o il migliore amico che mi tradiscono o mi lasciano, il lavoro che non c’è, la salute precaria, etc.; queste sono tutte realtà terrene che spesso viviamo come se dovessero durare per sempre, e quando terminano mettono in crisi la serenità e la gioia personale.
Questa settimana vivi i momenti di calo di speranza con il motivo di gioia eterna che Gesù ci dà oggi: siamo tutti già ora nel cuore di Dio, SONO già scritto nel suo cuore e que-sto stargli a cuore non può che essere la Gioia vera che mi fa rialzare nelle avversità.

 

buon samaritanoXV domenica del T.O. 10 luglio 2016 http://lachiesa.it/calendario/Detailed/20160710.shtml
“Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di Lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così 10,25-37)

La parabola del buon samaritano è sempre così attuale! A volte le nostre rigide idee morali-religiose rischiano di offuscare i nostri occhi e di non riconoscere Dio che si rivela nel povero e sofferente lungo la via della nostra vita. La Compassione è quel sentimento che ci riporta sulla terra, riallineando le priorità della nostra vita facendoci diventare prossimo riconoscendo Gesù nell’altro. Permette ad ognuno di noi di gioire con chi è nella gioia, di asciugare lacrime a chi è nel pianto, di abbracciare chi si sente solo, di accarezzare chi ha bisogno di un po’ di affetto. Si inizia dalle piccole cose… Ecco perché in questa settimana mi impegnerò ad essere prossimo partendo dalla mia famiglia, dai miei nonni, che spesso metto in secondo piano.

 

 

gesu-maria-martaXVI domenica del T.O. 17 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160717.shtml
“Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10,38-42) 

Questo brano mi ha fatto sempre riflettere. È importante la contemplazione di Maria che sta ai piedi di Gesù, oppure il servizio di Marta? Non penso che Gesù ci voglia tutti monaci o suore di clausura!! Sono certo che questa frase rivolta a Marta è un campanello di allarme che spesso dovrebbe risuonare nelle nostre vite quando Dio non è al primo posto, ma in uno degli ultimi. La parte migliore è tutto ciò che mi porta ad incontrare Cristo. La preghiera, l’ascolto della Parola possono portarmi ad incontrarlo? Certo, se entrambe mi convertono e mi portano verso l’altro. Il servizio, il volontariato, l’animazione, il lavoro ecc., possono essere la parte migliore? Certo, se attraverso di queste mostro il Volto di Gesù al prossimo. In questa settimana cercherò di riequilibrare la preghiera con il mio fare tendendolo tutto a Lui.

 

Padre-con-piccoloXVII domenica del T.O.  24 luglio 2016 http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20160724.shtml
“Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Lc 11,1-13) 

Non vi tragga in inganno questo versetto. Gesù vuole tranquillizzare tutti noi che a volte ci chiediamo: ma come mi devo rapportare con Dio? Esiste o no? Mi ascolta o è impegnato ad altro e non gli importa di me? Lui c’è, esiste ed è presente da sempre come PADRE. Non so che esperienza paterna avete, se buona o cattiva, ma di certo imperfetta perché umani. In Dio invece non esiste difetto o imperfezione, per questo dovremmo dubitare di meno e affidarci un po’ di più credendo che la preghiera, non è un contrattare la salute fisica, finanziaria, familiare, ma dialogo tra Padre e figlio, certi che Egli sa di cosa abbiamo bisogno. A noi tocca di affidarci a Lui senza se e senza ma e in questa settimana la mia preghiera cercherà di diventare più adulta e meno capricciosa.

Il commento ai Vangeli di Giugno

San_Matteo_e_l'angelo_(particolare)-15 giugno 2016 – X domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»

Un sentimento di compassione porta Dio a resuscitare questo ragazzo.

Ma il primo gesto che compie è la consolazione, il farsi vicino, il piangere con chi è nel pianto, cercando di lenire con parole di profondo affetto un cuore di madre trafitto.

Da qui scaturisce quel tocco di vita che bussa, rivifica e apre quella bara chiusa dalla morte.

Anche noi siamo chiamati prima cosa di tutto a farci prossimo all’altro che vive momenti di difficoltà e di turbamento, e con la nostra presenza toccare, insieme a Cristo, i cuori trafitti dai tanti problemi della vita facendoli resuscitare.

L’impegno di questa settimana è di vivere il quotidiano con la dovuta attenzione a chi Dio mi pone accanto.

 

 

Guido_Reni_04312 giugno 2016 – XI domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”

Vi è mai circolata nella mente la domanda: su che cosa un giorno verremo giudicati?

La risposta sta proprio nel versetto ripreso dal vangelo di oggi, il giudizio sarà sull’amore.

Quindi non sarà Dio che mi “manderà” all’inferno? No. Sarai tu con l’amore donato agli altri a posizionarti vicino a Dio (paradiso) o lontano da Lui (inferno).

Egli ci Ama e farà di tutto affinché nessuno si perda, sempre nel rispetto della nostra libertà. Ecco cosa ci frena!! La presunzione di sentirsi amati e di bastare a noi stessi, la superbia di poter ricevere tenendo tutto per noi senza aver bisogno di nessuno. Questa è la strada scelta da Lucifero, e la tua?

In questa settimana proverò ad uscire dal mio io, cercando di donare incondizionatamente un po’ di ciò che ho ricevuto nella vita.

 

 

san-matteo-e-langelo19 giugno 2016 – XII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”

E’ dura la vita del discepolo! Ogni giorno cercare di capire cosa il Maestro vuole da me.

Oggi, Gesù, vuole portare tutti noi a vivere una delle tre virtù teologali: la fede.

Si chiamano teologali perché provengono da Dio e non possiamo che chiedere a Lui di donarcele. La fede non è semplice credere in qualcosa o qualcuno, ma affidarsi totalmente come un bambino quando vuole imparare a camminare si lascia prendere le mani da mamma o papà.

Il piccolo sa che cammina grazie a quelle mani che lo tengono, e a volte prova a voler fare tutto da solo, cadendo. La misericordia di Dio sono quelle mani che prontamente raccolgono l’uomo ferito e lo riportano in piedi. Rinnegare se stesso non vuol dire che Gesù ci autorizza a trattarci male, ma a non puntare più su quello che vogliamo, ma su quello che Lui vuole; imparare a non dire la mia volontà, ma la Sua; domandare a Dio la strada giusta da prendere non provando da soli alla cieca.

Questa settimana prenderò la mia vita, le mie croci e fidandomi di Lui mi metterò alla sua sequela.

 

8149-creazione-di-adamo26 giugno 2016 – XIII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Quante volte di fronte ad un NO abbiamo pensato come Giacomo e Giovanni?

Difficile rispettare la libertà altrui, difficile accettare che quell’affetto che io ripongo nell’altro al 100% mi sia restituito al 50%, se non di meno.

Gesù oggi cerca di trasmettere a noi discepoli uno degli effetti dell’Amore vero: il rispetto dell’altro nella sua libertà e coscienza. Lo stesso Dio da sempre, nell’amare l’uomo, ha rispettato questo. Oggi come oggi, quante volte ci chiediamo: perché Dio non interviene di fronte a questi orrori? Perché non ci ha fatto tutti buoni? La risposta è semplice. Saremmo automi, non capaci di essere amanti, ma esseri programmati, e Dio questo non lo ha mai voluto quando ha pensato all’uomo.

Questa settimana verificherò i miei rapporti personali cercando di ri-allineare ciò che a volte mi porta a vivere le relazioni in modo egoistico.

don Andrea Piccolo

giugno 2016

I vangeli delle Domeniche di Maggio

love1 maggio 2016 – VII domenica di Pasqua

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”

Amare qualcuno, non c’è cosa più bella! Continua a leggere “I vangeli delle Domeniche di Maggio”