La Christian Music in Italia forse non è ancora molto conosciuta mentre all’estero, soprattutto in Nord e Sud America, già da parecchi anni coinvolge milioni di appassionati. Questo genere musicale in Italia sta muovendo i primi passi o è un fenomeno “di nicchia”? Ogni giorno, girando sui social, mi imbatto in un nuovo cantautore che scrive e propone al pubblico brani di musica cristiana. All’interno della musica cristiana possono rientrare parecchi generi e sottogeneri. Si trovano infatti cantautori e band di Christian Rock, altri di musica pop, rap e addirittura trap. Altri ancora fanno esclusivamente musica di adorazione, la cosiddetta worship music. Tutti però sono hanno una cosa in comune: la fede in Gesù.
Leggendo i testi ed ascoltando le canzoni degli artisti di musica cristiana, emerge sempre un fatto: al primo posto c’è sempre il “messaggio” che si vuole trasmettere, prima ancora di mettere sé stessi e i propri interessi sotto le luci della ribalta. Chi fa musica
cristiana sa già in partenza che (almeno qua in Italia) i suoi dischi venderanno poco o niente. Pochi giornali e webzine musicali dedicheranno loro dello spazio, e non parliamo delle radio perché nessuno passerà i loro brani, ma non importa. Credono in quello che cantano, credono in quello che fanno e un abbraccio del pubblico alla fine di un concerto per loro è il premio più grande, è quello che li fa continuare su questa
strada. Quali potrebbero essere le cause di questo poco spazio in Italia, paese che comunque racchiude una grande tradizione cristiana? Scarso interesse economico, scelta deliberata delle major del mainstream musicale?
Stiamo comunque parlando di canzoni che hanno davvero la forza di “sconvolgere la vita”. Chi ha scoperto questa musica, anche se non credente, rimane comunque folgorato, perché i messaggi cristiani sono forti, mentre i credenti trovano contenuti in cui si riconoscono e questo li fa sentire parte di qualcosa di più grande e forse anche meno soli. Forse anche per questo negli ultimi anni però, a differenza di quanto scritto poc’anzi, si nota un certo movimento di giovani legati particolarmente alla Christian Music. Al giorno d’oggi questa musica è facilmente identificata con il mondo degli Evangelici più che dei Cattolici. Infatti, mentre per gli Evangelici la musica più è coinvolgente meglio è, per i cattolici non è sempre così per vari motivi che non riesco ad approfondire all’interno di questo articolo. Cosa diversa la si ritrova durante gli incontri giovanili e di festa, le veglie di preghiera e come già citato, i momenti di adorazione.
Nelle Chiese locali si potrebbe, secondo il mio modestissimo parere, dare la possibilità ai giovani di creare più eventi musicali al di fuori delle celebrazioni liturgiche in modo che essi possano dare il giusto sfogo alla loro voglia di rock o di pop pur rimanendo nell’ambito della religiosità e spiegando il perché a Messa certe cose non si possono suonare.
Cari giovani però, se volete che qualcosa cambi all’interno della Chiesa, non siate passivi, ma propositivi. Siate voi i primi a tentare di creare eventi e concerti di Christian Music o a capire quali possono essere le celebrazioni dove poter inserire un brano di musica cristiana. Io sono certo che la Christian Music in Italia possa avvicinare moltissimi giovani (ma non solo) alla Chiesa e, se questi giovani sono ben preparati musicalmente, non sentiranno più la mancanza del rock durante le celebrazioni perché in ogni caso hanno a disposizione altri momenti in cui dedicarsi ad esso e sono certo che valuteranno e comprenderanno meglio il modo di suonare tradizionale. Come è successo anche a me.
Concludendo, degno di nota è quanto accaduto lo scorso anno. Un disco di musica cristiana italiana a un passo dallo scalzare Lady Gaga dal podio della top ten. La notizia ha stupito anche gli stessi artisti, autori dell’album: i Reale, una delle band di rock cristiano (cattolico) più popolari nel nostro Paese, quando il Greatest Hits che festeggia il loro decennale alla sua uscita pochi giorni fa ha raggiunto la seconda posizione nella classifica degli album più venduti di Amazon Music, dietro appunto a “Chromatica” della popstar americana.
Anche se i numeri contano poco in certi casi, essi parlano chiaro quando si parla di presenza ai concerti live. La Christian Music ha sempre stupito da questo punto di vista perché vede sempre piazze e palazzetti dello sport pieni di gente disposta a partecipare ad eventi di questo tipo. Certamente ciò che si porta a casa non è solo buona musica ma anche e soprattutto momenti di ascolto intensi, testimonianze profonde, racconti di vite che hanno saputo ricominciare a sbocciare dopo la tempesta. L’augurio per questo futuro imminente è proprio quello di tornare ai concerti e alle evangelizzazioni dal vivo, a cantare a squarciagola le nostre canzoni preferite di Christian Music.