In questo numero della rivista sentieri proponiamo un percorso per conoscere Gesù di Nazareth.
Alcuni potrebbero dire: ma io so già tanto di lui, sono anni che sento parlare di lui. In casa, al catechismo, a scuola. Appunto, si è sentito parlare di lui a proposito molte volte e a sproposito altrettante tante volte specie sui social o su qualche canale televisivo. Gesù tira e notizie su di lui come quelle presunte e tutte fantasiose, ad esempio del famoso best seller “Il codice Da Vinci” di alcuni anni fa, attirano come le mosche al miele. Qualche notizia di lui moltissimi le posseggono, ma lo conoscono? È questa una domanda non retorica perché ad esempio io non mi accontento di conoscere alcune informazioni su una ragazza per poterci costruire una storia insieme, non mi accontento di quanto è scritto su Wikipedia su un ragazzo, per poter avviare con lui una storia importante: ho necessità di incontrarlo di camminare con lui.
Questo è talmente vero che moltissimi oggi, in un tempo di grandi dubbi, prima di giungere a decidersi a formare una famiglia e a mettere al mondo dei figli, optano per la convivenza, per un periodo in cui si prova a conoscersi e a vivere insieme. Al di là della valutazione sulle convivenze, quello che emerge è la necessità di conoscersi profondamente e di andare oltre le impressioni di un’estate o di alcune serate felici insieme, occorre la quotidianità del rapporto, è necessaria una frequentazione feriale per poter giungere a dire: questa persona la conosco, la apprezzo e voglio condividere
con lei la mia storia personale. Quanto è vero in un rapporto affettivo e lo è altrettanto in un rapporto altrettanto affettivo ma non solo, con Gesù di Nazareth. Con Gesù il nostro rapporto deve avere una forte valenza affettiva proprio perché egli è la persona più importante per un cristiano, è colui intorno al quale costruisco la mia identità personale. Cristiano infatti è colui che conoscendo profondamente Gesù, decide di costruire la sua identità personale intorno a lui, vuole assomigliare a Gesù e desidera esserlo in maniera speculare: un altro Cristo.
Il discepolo di Gesù di Nazareth si chiama “cristiano” proprio perché mette Cristo al centro della sua vita e della sequela cristi. Cristo è il fuoco che plasma tutta la sua esistenza personale. Una cosa è quindi sapere qualcosa di Gesù di Nazareth, altra cosa è conoscerlo. Certo le notizie storiche sono molte, le fonti molteplici non per nulla siamo nel 2021 d.C..
Gesù è un personaggio della storia ma non solo, Gesù vuole essere il cuore della storia e pertanto dobbiamo conoscerlo con l’intelligenza e a questo la storia della antica letteratura cristiana, può dare un contributo notevole, tantissimi sono i testi antichi che parlano di lui (i vangeli e non solo). È bene sapere che essi sono storicamente attendibili. Infatti i ritrovamenti archeologici sono stati talmente tanti in questi ultimi
decenni, al punto tale che siamo arrivati a poter datare con estrema precisione anche quando sono stati scritti i singoli vangeli, ma non solo, si è potuto giungere anche a determinare quali sono state le parti che hanno composto per primo il vangelo e quali sono stati invece gli elementi che sono stati aggiunti secondariamente. Oggi infatti si parla appunto di opera redazionale dell’ultimo evangelista.
Certo, oggi io posso sapere tante cose su Gesù. Non per nulla ci sono biblioteche intere su Gesù di Nazareth, ma ciò non è sufficiente perché io sia cristiano.
Per essere un cristiano devo andare oltre una conoscenza storiografica, per arrivare a una esperienza personale di incontro con lui.
Ma come è possibile? È vissuto 20 secoli fa, come posso io incontrarlo oggi? È qui il mistero del Cristo, egli appartiene alla storia, ma essendo oltre la storia, essendo l’alfa e l’omega della storia e al tempo stesso in ogni attimo della storia, io posso in ogni momento della mia vita incontrarlo e conoscerlo. San Paolo parla della possibilità di questa conoscenza attraverso proprio lo Spirito, ovvero la presenza spirituale, ma reale, di Gesù accanto a noi. La vita nello spirito appunto è il luogo dove la conoscenza intellettuale di Gesù diventa esperienza personale.
Lo sanno bene tutte le persone che pregano: parlano con una persona non con il muro o con un pezzo di legno o di bronzo.
In questo numero si vuole pertanto offrire itinerari, sentieri, per educatori che vogliono sostenere un giovane nella sua ricerca di un’esperienza personale di Gesù di Nazareth.
Buona avventura!