Era il pomeriggio del 17 maggio 2014 e a Livorno, precisamente in Piazza della Vittoria, si svolgeva la “Festa giovani diocesana”, cui io, Annalisa e Andrea collaborammo all’organizzazione. Una festa organizzata in fretta e furia, a tempo di record, fortemente voluta dal Vescovo Simone. Durante l’organizzazione incontrammo molti problemi ed ostacoli (permessi comunali non concessi per le location, ospiti che ci davano buca), tanto da arrivare al punto di voler rimandare l’evento.
Grazie però alla caparbietà del Vescovo e all’aiuto della Caritas diocesana riuscimmo ugualmente a metter su una dignitosa festa con giochi, testimonianze, musica e S. Messa finale. Era una giornata calda e soleggiata e la piazza era animata da tanti giovani accorsi all’evento. C’era anche il Vescovo Simone che girava tra la gente, compiaciuto della riuscita dell’evento.
Fu allora che il Vescovo cominciò a prenderci “a braccetto” uno ad uno e passeggiando per i giardini della piazza ci pose la fatidica domanda: “Che dici di far parte del direttivo della pastorale giovanile? A giugno dovrò fare le nuove nomine, vorrei una pastorale giovanile fatta per i giovani da giovani, così ho pensato di mettere a capo dell’ufficio tre giovani laici: Annalisa, Andrea e te. Siete stati molto in gamba per l’organizzazione di questa festa. Solo tre giovani possono capire cosa i ragazzi cercano e vogliono”.
Noi rimammo stupiti della proposta, ma accettammo onorati la scommessa che il Vescovo stava facendo su di noi, forse senza neanche capire fino in fondo cosa ci sarebbe aspettato e, soprattutto senza capire a pieno la grandezza del servizio cui eravamo stati chiamati a svolgere nella Chiesa di Livorno.
Mettersi al servizio riserva
anche momenti difficili, ma non si è mai da soli
Adesso sono due anni che abbiamo intrapreso quest’avventura, che durerà ancora per tre anni quando ci scadrà il mandato e possiamo dire che, ad oggi, siamo riusciti a entrar dentro in questo mondo pastorale. All’inizio non è stato facile. In questi anni abbiamo avuto momenti felici e soddisfacenti, ma anche tanti momenti difficili e faticosi. Non vi nascondiamo che , spesso davanti a fatiche, numerosi impegni (riunioni, eventi da organizzare, convegni a cui partecipare), incomprensioni ,ci è venuta voglia di gettar la spugna, ma la consapevolezza di non essere soli e soprattutto la presenza nel direttivo, di validi e competenti assistenti ecclesiali come Don Francesco Galante e Suor Raffaella Spiezio ci ha fatto andare avanti. Senza il loro supporto e la loro cultura pastorale saremmo persi. Spesso ci sentiamo inadeguati e impreparati per questo grande e impegnativo compito, ma poi abbiamo pensato a tutti quei semplici e umili personaggi della Bibbia di cui il Signore si è servito per fare cose grandi, come Maria, gli apostoli e così ci siamo rincuorati.
Sappiamo con fiducia che il Signore ci ha scelto per questo servizio e che Lui cammina accanto a noi, in questa nostra missione che viviamo umilmente: portare i giovani a Gesù e trasmettere loro gioia e speranza.
Caterina Lo Russo
giugno 2016