Io: che rebus!

corpoNon valgono gli schemi per stare con gli adolescenti. Ci vuole uno sguardo attento. Uno sguardo del cuore che è composto di questi ingredienti: acutezza di osservazione, simpatia negli atteggiamenti, decentramento da se stessi, luce di fede.  I verbi vincenti: vedo, ascolto, dialogo, prego, contemplo.

Ti svegli e non sei più quello di ieri.

Che cosa capita alla mia testa “matta”? Perché non riconosco il mio corpo di ragazzino e di ragazzina e mi ritrovo a decifrare un rebus del quale non conosco la soluzione?

Eppure il sogno di diventare grande lo avevo fatto tante volte. Adesso che sembra realtà non mi riconosco più. Ci rimango quasi male. Grande!

Mi guardo le mani, le gambe, le braccia e mi accorgo che scoppiano di germogli. Non riesco a trattenere più nulla al suo posto.

 

corpo2Sto un po’ ammattendo

Forse sto un po’ ammattendo. E’ proprio così. Sto un po’ ammattendo. E’ come se il mio corpo scappasse dal vestito e volesse andarsene, libero e impacciato, non so dove.

Che faccia brutta o bellissima! Dipende dall’angolatura. Forse è per questo che quando sono davanti allo specchio mi giro a destra e a sinistra e non sono mai uguale. Scopro un nuova imperfezione ed entro in crisi.

Penso ai miei amici e alle mie amiche che non perdonano niente. Sono proprio “vigliacchi”. Si divertono a farmi restar male, a ridere alle mie spalle.

Povero me, povera me! Io non ho cercato quella notte nella quale “una magia” mi ha fatto svegliare come se fossi un’altra persona.

Proverò a conciarmi in modo tale da fare colpo, da dare negli occhi. Posso farmi la cresta. Oppure mi faccio radere mezza testa e gioco tutto il mio fascino sul ciuffo di capelli da orientare secondo le circostanze, senza regola e con un pizzico abbondante di sorpresa.

Così va bene. No. Forse è meglio orientare tutto ad est. O ad ovest?

Il dilemma è talmente grande che diventa un problema di vita o di morte. Ne va della mia immagine. E l’immagine, se non stupisce, che immagine è? E’ un compito copiato.

 

Non può esistere un altro come me.

Oggi sono ritornato a scuola col nuovo look. Faccio l’indifferente. Ma dentro di me so bene che cammino come se avessi davanti ai miei occhi uno specchio. “Specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. Storie da bambini! Manco per idea. Sono la più bella. Sono il più affascinante. Ma come sarà alla prova dei fatti?

 

Con gli altri davanti allo specchio

Prova ad immaginarlo e una volta tanto mettiti a confronto con gli altri amici. La domanda è una sola: “Quanto mi importa apparire e apparire piacevole?”.

Racconta qualche piccolo dramma interiore a proposito del “come sono?”.

E tu Giovanni non ridere e ascolta. Margherita, che hai la fama di intenditrice, risparmiati ogni giudizio e ascolta.

 

E se fossi unico davvero?

In fin dei conti, tu sei fatto come un prodigio. Tutto è meraviglioso di te. Perché corrisponde a te. Perché sei tu, sui sentieri di questa avventura stranissima  e stupenda della tua vita. Nessuno può percorrere la strada al posto tuo.

Diresti mai al tuo amico Marco: “Cresci al posto mio, nel frattempo io vado in letargo?”.

 

Animatore come cercatore d’oro

Il sorprendente tesoro nascosto nel campo del cuore dei ragazzi, è la terra di ricerca dell’animatore. Si avventura in un sentiero che non è più quello che ha vissuto e percorso lui. E’ un altro. Inesplorato. Pieno di meraviglie e di trappole. Le meraviglie e le trappole non cadono nel vocabolario banale: “Io so come vanno queste cose!”.

Tu non lo sai. A mala pena ricordi di te. Come fai a sapere?

Attento! Sul ciglio della strada c’è un sasso duro ma utile. E’ lì da migliaia di anni perché tu possa fermarti e riflettere.

Vedo passare davanti ai miei occhi Luca, Michela, Gianfilippo, Bastianino, Deborah …

La tua testa inizia a scoppiare di dettagli che ti erano sfuggiti.

Non mi ero accorto del corpo di Deborah, ormai compiuto e inevitabilmente acerbo.

Gianfilippo lascia spuntare il tatuaggio del braccio destro e lo fa con gelosia: nessuno può leggere il nome misterioso.

Come è sinuosa Michela. Ha un portamento leggiadro, vuole farsi notare.

Bastianino è sempre l’ultimo della fila. Non saprebbe come rispondere alle richieste e quale aiuto sarebbe in grado di dare.

2006 FI cena giovani

Ricordi le tue proteste?

Non posso paragonarmi a nessuno di questi ragazzi. Sono di un altro “impasto”.

Ho però un ricordo che ancora mi brucia e mi fa ribellare. Non sopportavo i giudizi tassativi, duri, impietosi, fuori bersaglio di miei animatori di allora.

Ricordo di aver inventato malattie inesistenti pur di non andare al gruppo, per dispetto.

Mi attrezzerò di pala e picco, come si faceva una volta. Inizierò a scavare con delicatezza.

Ma è un metodo antico! Tutt’altro.

E’ un metodo che fa sudare. Le avventure di valore si giocano sudando.

Le sorprese non hanno né tempo né previsione. Sono senza scadenza. Sono sorprese!

Mi è capitata bella! Mi mancavano soltanto questi “fuori di testa”. Mi bastavano le mie “rogne”. E’ proprio vero: se ami, inevitabilmente te le cerchi. Che meraviglia, però!

don Mario Simula