Il commento ai Vangeli di Giugno

San_Matteo_e_l'angelo_(particolare)-15 giugno 2016 – X domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»

Un sentimento di compassione porta Dio a resuscitare questo ragazzo.

Ma il primo gesto che compie è la consolazione, il farsi vicino, il piangere con chi è nel pianto, cercando di lenire con parole di profondo affetto un cuore di madre trafitto.

Da qui scaturisce quel tocco di vita che bussa, rivifica e apre quella bara chiusa dalla morte.

Anche noi siamo chiamati prima cosa di tutto a farci prossimo all’altro che vive momenti di difficoltà e di turbamento, e con la nostra presenza toccare, insieme a Cristo, i cuori trafitti dai tanti problemi della vita facendoli resuscitare.

L’impegno di questa settimana è di vivere il quotidiano con la dovuta attenzione a chi Dio mi pone accanto.

 

 

Guido_Reni_04312 giugno 2016 – XI domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”

Vi è mai circolata nella mente la domanda: su che cosa un giorno verremo giudicati?

La risposta sta proprio nel versetto ripreso dal vangelo di oggi, il giudizio sarà sull’amore.

Quindi non sarà Dio che mi “manderà” all’inferno? No. Sarai tu con l’amore donato agli altri a posizionarti vicino a Dio (paradiso) o lontano da Lui (inferno).

Egli ci Ama e farà di tutto affinché nessuno si perda, sempre nel rispetto della nostra libertà. Ecco cosa ci frena!! La presunzione di sentirsi amati e di bastare a noi stessi, la superbia di poter ricevere tenendo tutto per noi senza aver bisogno di nessuno. Questa è la strada scelta da Lucifero, e la tua?

In questa settimana proverò ad uscire dal mio io, cercando di donare incondizionatamente un po’ di ciò che ho ricevuto nella vita.

 

 

san-matteo-e-langelo19 giugno 2016 – XII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”

E’ dura la vita del discepolo! Ogni giorno cercare di capire cosa il Maestro vuole da me.

Oggi, Gesù, vuole portare tutti noi a vivere una delle tre virtù teologali: la fede.

Si chiamano teologali perché provengono da Dio e non possiamo che chiedere a Lui di donarcele. La fede non è semplice credere in qualcosa o qualcuno, ma affidarsi totalmente come un bambino quando vuole imparare a camminare si lascia prendere le mani da mamma o papà.

Il piccolo sa che cammina grazie a quelle mani che lo tengono, e a volte prova a voler fare tutto da solo, cadendo. La misericordia di Dio sono quelle mani che prontamente raccolgono l’uomo ferito e lo riportano in piedi. Rinnegare se stesso non vuol dire che Gesù ci autorizza a trattarci male, ma a non puntare più su quello che vogliamo, ma su quello che Lui vuole; imparare a non dire la mia volontà, ma la Sua; domandare a Dio la strada giusta da prendere non provando da soli alla cieca.

Questa settimana prenderò la mia vita, le mie croci e fidandomi di Lui mi metterò alla sua sequela.

 

8149-creazione-di-adamo26 giugno 2016 – XIII domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Quante volte di fronte ad un NO abbiamo pensato come Giacomo e Giovanni?

Difficile rispettare la libertà altrui, difficile accettare che quell’affetto che io ripongo nell’altro al 100% mi sia restituito al 50%, se non di meno.

Gesù oggi cerca di trasmettere a noi discepoli uno degli effetti dell’Amore vero: il rispetto dell’altro nella sua libertà e coscienza. Lo stesso Dio da sempre, nell’amare l’uomo, ha rispettato questo. Oggi come oggi, quante volte ci chiediamo: perché Dio non interviene di fronte a questi orrori? Perché non ci ha fatto tutti buoni? La risposta è semplice. Saremmo automi, non capaci di essere amanti, ma esseri programmati, e Dio questo non lo ha mai voluto quando ha pensato all’uomo.

Questa settimana verificherò i miei rapporti personali cercando di ri-allineare ciò che a volte mi porta a vivere le relazioni in modo egoistico.

don Andrea Piccolo

giugno 2016