DEEPWEB E DARKWEB

*di Luca Paolini*
Se ne sente parlare da tempo, anche perché citato in tante serie tv, ma è solo di recente che del Deepweb se ne è parlato in tutti i giornali
nazionali. In una operazione dei Carabinieri, chiamata non a torto “Delirio”, è stata scoperta infatti una rete di siti criptati che ha coinvolto 25 persone per lo più minorenni, che detenevano e diffondevano materiale pedo-pornografico. Ma la cosa ancora più sconvolgente e terrificante, è che gli indagati, pagavano con criptovalute, per assistere alle torture, mutilazioni e anche all’omicidio di bambini (prevalentemente del sud-est asiatico) in diretta streaming. Tutto nel Darkweb!
Vediamo allora come educatori di capire questo fenomeno per spiegarlo e mettere in guardia i nostri ragazzi dai pericoli che possono correre. Il web come lo conosciamo noi, i siti che visitiamo ogni giorno tramite i nostri browser (Chrome, Firefox, Edge ecc…) viene definito il Surface Web o il Visible web. Tutto ciò che è possibile trovare tramite i motori di ricerca (Google e Bing principalmente) è appunto il web di superficie. Per noi è già un mare inesplorabile, considerando che si parla di circa 2 miliardi di documenti. Ebbene tutto questo è niente rispetto alla grandezza del Deepweb, del web nascosto, che conta circa 550 miliardi di contenuti, in pratica il 96% di tutto ciò che si può trovare in rete. Tutto quello che i motori di ricerca tradizionali non riescono a trovare, a indicizzare, è appunto il Deepweb, che non è necessariamente contenuto pericoloso, si trovano infatti nel Deepweb tutte i siti appena costruiti e non ancora indicizzati, le pagine protette da password, le email, le transazioni bancarie ecc… Diverso invece è il Darkweb, che è la porzione di Deepweb raggiungibile solo attraverso dei browser particolari (Tor, I2P e Freenet) che permettono la navigazione totalmente anonima.
E’ sul Darkweb infatti che si trovano la maggior parte delle attività illegali per le quali è tristemente famoso. Alcune ricerche a livello internazionale hanno “mappato” il Darkweb e classificato le sue attività criminose principalmente come vendita di droga, ma sono molto diffuse anche la vendita di armi, di farmaci, il reperimento di software illegali e di immagini e video pedo-pornografici. La moneta ufficiale del Darkweb è ovviamente il Bitcoin, la criptovaluta anonima e diffusa in tutto il mondo. Ma il Darkweb non è solo vendita o reperimento di materiale illegale, è anche la possibilità di inviare messaggi in modo totalmente anonimo e sicuro o di accedere al web classico in paesi dove è in atto una forte censura mediatica, dei social ad esempio. E per questo che viene usato dagli attivisti dei paesi totalitari per rimanere in contatto con il resto del mondo, ma purtroppo anche da gruppi criminali e terroristici di qualsiasi estrazione.
Su tutto vigilano e intervengono le polizie postali di tutti i paesi, FBI in primis. Non ci sono mezzi termini nel caso del Darkweb, visitarlo, usarlo, specie se uno è inesperto comporta rischi molto alti per la propria sicurezza; ma forse il nostro lavoro di educatori è a monte di tutto questo e cioè quello di capire il motivo per cui i giovani sono così attratti da questo luogo oscuro. Chi vi scrive ha già avuto esperienza di alunni adolescenti che hanno provato ad entrare nel Darkweb e che ne parlano frequentemente, ormai è un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti. Parliamone allora nei nostri gruppi, ascoltiamo quello che i ragazzi hanno da dire in proposito, aiutiamoli a farsi un’idea chiara, non solo per loro ma anche per i loro amici. La testimonianza cristiana fra adolescenti infatti significa anche questo, farsi vicini, mettere in guardia, accompagnare. Quello che come educatori siamo chiamati a fare per primi.