Ci mancava solo il corpo

IMG-20160522-WA0004Giorgio sta combattendo con un dilemma profondo e quasi insolubile. Deve parlare del corpo con i ragazzi del gruppo. Lo vuol fare in modo efficace, sorprendente, coinvolgente, incisivo, indelebile.

Non sa da dove iniziare. Giorgio, l’animatore in questione, e’ lui stesso alla prese con  questo irrequieto compagno di viaggio.

Non può scaricalo, né lasciarlo a metà strada. Il corpo lo segue dappertutto, meraviglioso e sconcertante, attraente ed elettrico. Povero Giorgio quando il corpo si scatena! Chi lo controlla.

Vuole tutto e lo vuole subito. È’ difficile trovare un arrogante altrettanto esigente.

 

Sarà rompi ma vale!

 Dio ha fatto dono a ciascuno di noi di un corpo.

Pensa alla sua impareggiabile bellezza. Percepisce, si muove, comunica, cresce, si ammala, guarisce. Corre e aiuta a pensare. Ne devi essere entusiasta per poter trasmettere ai ragazzi lo stupore del dono. Pensa per un momento.

Gli altri, prima di ogni altra cosa incontrano il nostro corpo. È Il primo impatto con la nostra persona. La sensazione più immediata delle nostre reazioni passa attraverso questo straordinario computer mega potente che incamera dati, li conserva in memoria, li sfodera ad ogni occasione.

IMG-20160522-WA0003 IMG-20160522-WA0001Non si dice “a pelle”, per indicare la sensazione più’ immediata che sperimentiamo quando incontriamo gli altri?

A pelle Giovanna ti piace oppure no. La prof ti strappa un apprezzamento e inizi a guardarla o bene o male. Bruno ti fa’ arrabbiare e lo mandi a quel paese. Di Giovanna ti colpiscono le forme  e senza manco volerlo  gli occhi corrono lì. E la fantasia immagina e si scatena.

Dio, che strumento! Lo porto sempre con me. E guai se non lo portassi. Chi mi riconoscerebbe più?

“Mi sembravi tu. Ed eri proprio tu”. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Le presentazioni sono finite. Ci siamo conosciuti a prima vita. Proprio col corpo.

 

Guardare. Mo non troppo! 

Non è un oggetto misterioso e nemmeno un labirinto o un tabù’.

È la tua carta di identità tridimensionale. È la tua scheda multimediale.

Entra dentro l’oggetto misterioso cliccando sulla voce: chi sono?

Corpo umano: mani, piedi, naso, bocca, occhi, organi genitali, orecchie, pelle.

Se vai col mouse su ogni singola voce ti attende una sorpresa inaudita.

Non dire: lo sapevo già. Piuttosto meravigliati: io sono tutto questo?

Un animatore conosce il suo corpo e ha quella buona relazione con lui che gli permette di esistere. Lo cura. Lo adorna con sobrietà. Lo tiene avvicinabile e bello. Ma sempre a debita distanza. A meno che non si tratti di Eleonora!

Armati di una buona attrezzatura e … …  occhio ai ragazzi!

Osserva con occhi acuti e limpidi come si muove il corpo dei tuoi ragazzi.  Ho detto occhi acuti. Attenti. A tutto campo. L’animatore mentre partecipa alla vita del gruppo osserva. Si accorge, annota, collega per rendersi conto di come è composta  la clip dei comportamenti.

Mentre osserva ha gli occhi limpidi. Non è malizioso oppure incuriosito. Non attribuisce ai ragazzi atteggiamenti e intenzioni che invece appartengono a lui. Contempla il miracolo di Dio.

Chi educa conosce, anima e serve è padrone della proprio vita. È capace di non copiarla da quella dei “suoi” ragazzi.

Non può essere un perenne ragazzino, indagatore morboso e ficcanaso, che gioca col bell’oggetto e scatena il desiderio!

Dio ci hai fatto poco meno degli angeli, come un prodigio.

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Zoomata sul corpo

Avvicinalo per farlo diventare familiare il corpo.  Non è una torta sulla quale affondare le dita e nemmeno un pupazzetto da schiacciare con  i polpacci. È una macchina perfetta fatta di ingranaggi studiati al computer in modo tale che nessuno vada per conto suo. E quando nasciamo con qualche limite anche allora niente è a caso, ma ogni pezzo  trova il suo posto e la sua bravura. Non si può parlare di handicap. Si parla di abilità diverse. Il miracolo diventa allora stupendo e sorprendente.

 

Sorrisi e battute

E allora, dai.

Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi.

Giorgio metti nelle mani di Dio il tuo corpo . Impara a pregare stamane. Nel pomeriggio incontrerai i ragazzi. Non avere paura. Metti nelle mani di Dio la tua straordinaria opera d’arte. Inventa una preghiera del mattino bella e fresca come la rugiada. Incantevole come i fiori che iniziano a risvegliarsi luminosi come il sole che aprirà le prime corolle. Cantalo con gioia: questo è il mio corpo. Grazie, Signore!

Mi metto il gel. Vesto i pantaloni lisi, ma strettamente di moda. Mi regalo qualche stravaganza: una di quelle che piacciono anche te. Un piccolo tatuaggio occhieggia sotto la camicia. Voglio che un piccolo spazio per Gabriella sia sempre evidente.

 

Ragazzi, oggi vi faccio vedere… 

Balotelli, la figa di classe, il più soggetto, la bella addormenta, Pasquale l’intraprendente, la segretaria della scuola, la prorompente Arturi …

Attenzione: non c’è niente da ridere, possiamo solo parlare seriamente. Si accettano smorfie. Al prossimo incontro: cartelloni, You tube. Tutto senza s………

 

Stasera  prima di dormire! 

Ti prego, Signore. Meraviglioso inventore dei nostri corpi così ingombranti. Non riescono a trovare tutto lo spazio nemmeno dentro il letto!

don Mario Simula

giugno 2016

Io: che rebus!

corpoNon valgono gli schemi per stare con gli adolescenti. Ci vuole uno sguardo attento. Uno sguardo del cuore che è composto di questi ingredienti: acutezza di osservazione, simpatia negli atteggiamenti, decentramento da se stessi, luce di fede.  I verbi vincenti: vedo, ascolto, dialogo, prego, contemplo.

Ti svegli e non sei più quello di ieri. Continua a leggere “Io: che rebus!”