La fede non è un insieme di verità astratte, è un dono che cambia la vita
La pastorale giovanile, come percorso di educazione alla fede nella comunità dei credenti, ha come finalità l’incontro con la persona di Gesù Cristo, uomo e Dio. Quest’incontro permette l’iniziazione permanente dei discepoli alla vita cristiana e conduce alla testimonianza nella chiesa e nel mondo. L’incontro con la persona di Cristo nel dono dello Spirito Santo non solo rivela il volto misericordioso di Dio Padre, ma trasfigura anche la vita di ogni fedele. L’uomo in Cristo Gesù per opera dello Spirito Santo fa della propria vita un’offerta gradita a Dio, un atto di culto spirituale. Nell’amore a Dio e ai fratelli contribuisce ad instaurare il regno di Dio nella storia, mentre attende l”avvento definitivo di Dio alla fine del mondo. Per questo la catechesi e la pastorale giovanile hanno come contenuto lo stesso evento, che è la persona di Cristo, le sue parole e le sue azioni:
«Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, “ricco di misericordia” (Ef 2,4), dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momento della storia la sua natura divina. Nella “pienezza del tempo” (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9)» (Francesco, Bolla Misericordiae vultus, n.1).
Attraverso l’insieme delle attività e delle iniziative la pastorale giovanile fa conoscere, incontrare e amare sempre più la persona di Gesù e la rende viva e presente. Essa rende possibile una relazione tra il discepolo e il Maestro e Signore. Come l’amicizia tra due persone, quando è vera e profonda, in qualche modo, modifica i soggetti che la vivono, così anche l’educazione nella fede porta i ragazzi e i giovani e gli stessi adulti a vivere la relazione con Cristo, Signore e Risorto, come un percorso di liberazione e di redenzione, come un cammino che modifica il modo di pensare e di volere e la stessa sensibilità secondo la logica evangelica. Il credente pensa, vuole e desidera ciò che pensa, vuole e desidera Cristo e lo esprime in una fede viva, in una speranza certa e in una carità operosa.
Educare all’incontro con la carne di Cristo: la storia e il tempo
Per comprendere quanto la pastorale giovanile e l’annuncio evangelico incidono sulla persona e sulla vita della Chiesa e della società, occorre verificare quanto la fede, la speranza e la carità, che sgorgano dalle parole e dai gesti dei giovani e della stessa comunità cristiana, condizionano la cultura e le scelte personali, ecclesiali e sociali. La celebrazione di ogni sacramento ha come finalità l’incontro con Cristo, ma chiede di essere animata da una fede accolta, assimilata, professata e trasmessa come dono ricevuto e celebrato per la forza dello Spirito e nella gioia della comunione e della fraternità. È nel dono dell’Amore di Dio, che è la stessa persona dello Spirito Santo, che si realizza nella libertà l’educazione alla fede e alla carità e lo stesso percorso della catechesi. La globalizzazione della vita sociale, l’influsso della multicultura e la presenza di una molteplicità di esperienza religiose non influisce né impedisce né diminuisce la radicalità e la concretezza del percorso educativo della pastorale giovanile. Essa, infatti, non ha come fine il contrastare le altre religioni né impedire il dialogo e l’incontro con gli altri, ma cerca di far sperimentare, conoscere e incontrare il mistero di una persona: Gesù Cristo.
Un cammino educativo concreto e creativo
Questo percorso della pastorale giovanile è educativo ed interpersonale; apre alla relazione con Cristo e con il Padre e, per questo, nello Spirito Santo è radicalmente creativo, mai ripetitivo e noioso, ma profondamente gioioso:
«La proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale» (Francesco, Evangelii gaudium, n.11).
Contro la globalizzazione dell’indifferenza occorre recuperare l’audacia e la creatività della fede cristiana e della carità operosa. Per questo motivo la fede è creativa ed educa alla creatività in Cristo e nello Spirito Santo, quando conduce ad incontrare Cristo sia nei riti comunitari sia nei segni della fraternità. Gli uni e gli altri lo rivelano nella carne della storia. Occorre educare alla «fraternità mistica» (Cfr. Evangelii Gaudium, n. 92), che conduce i credenti a contemplare il Cristo vivente nei fratelli e nelle sorelle che, come in una solenne liturgia della vita, incontrano lungo le vie della storia e nei diversi ambienti di vita. La redenzione, annunciata, realizzata e donata da Cristo, è liberazione integrale, che tocca tutto l’uomo e si rivolge a tutti gli uomini nella loro concretezza storica, nonostante il loro rifiuto di Dio. Gesù Cristo è venuto nella carne (Gv. 1,1ss.), per prendere su di sé il peccato del mondo e per prendersi cura dell’umanità. Non un’umanità ideale, ma reale. Gesù Cristo è la via, la verità e la vita. In Lui morto e risorto viene ristabilita l’alleanza tra Dio e gli uomini, la comunione fraterna. In Cristo è possibile il dialogo tra Dio e l’uomo, spezzato dal peccato. In Lui l’annuncio e la Parola si fanno evento e carne. Con Lui e per Lui l’uomo può finalmente vivere come figlio di Dio e partecipare alla stessa vita di comunione e d’Amore. In virtù della conversione e della fede in Cristo per il battesimo gli uomini sono resi figli di Dio e formano la Chiesa, comunità di fratelli che professano la loro fede nell’unico Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. La Chiesa è segno e sacramento della fraternità universale, alla quale sono stati chiamati tutti gli uomini.
La proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci soprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che torniamo alla fonte per recuperare la freschezza del Vangelo spuntano sempre nuove strade… parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale.