L’educazione è frutto di esperienze educative

L’educazione viene da esperienze dirette. Tutto quello che viviamo in prima persona da bambini e in età adolescenziale aiuta a formare le nostre coscienze e il nostro carattere. Facendo questa osservazione come premessa è facile capire come le esperienze educative che riusciamo a far vivere ai nostri adolescenti, siano di estrema importanza: hanno la capacità di influenzare tutta la loro vita! Anzi, per essere ancora più incisivo, le esperienze che viviamo anche da adulti rieducano le nostre coscienze sempre e ci aprono a vivere orizzonti sempre nuovi.

Proprio per questo vanno curate nei minimi dettagli con attenzione alle particolari sensibilità di ogni ragazzo.

Una stessa esperienza può causare emozioni diverse, è bene per questo dare un valore previo all’esperienza che si vuole affrontare e dopo canalizzare le emozioni che i ragazzi esprimeranno.

È importante che le esperienze educative facciano sentire i ragazzi protagonisti e che abbiano una forte valenza simbolica.

Come costruire un itinerario educativo esperienziale? Ogni esperienza educativa dovrebbe essere composta da alcuni momenti[1].

È importante anzitutto individuare i bisogni concreti di carità dei ragazzi. Ognuno di noi ha diverse sensibilità ed è importante valorizzare le esigenze concrete dei ragazzi del gruppo, che siano capaci di suscitare stupore nel loro cuore. I ragazzi devono essere consapevoli che c’è bisogno di loro.

Nel vivere le esperienze educative dobbiamo far sì che nascano delle domande: come posso cambiare io questa realtà? Qual è l’aiuto concreto che posso dare in questa esigenza caritativa?

Papa Francesco ci parla spesso delle periferie esistenziali: penso che proprio queste periferie siano capaci di suscitare domande di senso nei ragazzi come anche nei più grandi sono capaci di suscitare sempre grandi interrogativi. È importante che ai ragazzi si mostrino, per quanto possibile, le radici delle realtà di necessità. Da dove viene il male, la povertà, il dolore?

Solo formando coscienze nel bene possiamo estirpare il male!

Il Vescovo Simone ci parla spesso dell’Amore: nell’affrontare queste esperienze educative è importante far venir fuori il cuore dei ragazzi e far comprendere loro che nel fare certi servizi è indispensabile donare tutto l’amore possibile: solo donando si riceve!

Le esperienze che si vorranno far vivere ai ragazzi, avendo forte valenza simbolica, dovranno aiutarli a saper rileggere la propria vita per aprirla al dono a Dio e ai fratelli [2].

L’itinerario educativo esperienziale dovrà sempre essere ritmato dalla liturgia, dalla catechesi e dalla carità[3]. Bisogna porre molta attenzione a vivere la carità senza Cristo: le nostre esperienze sono fondate su Gesù e sono vissute per scoprire il Suo volto nelle nostre coscienze. Proprio per questo è indispensabile vivere queste esperienze nella preghiera personale e comunitaria. Sono infatti indispensabili le scuole di Preghiera per gli adolescenti.

 

 

Don Vincenzo Cioppa

[1] Cfr. Sentieri di Pastorale Giovanile, Simone Giusti, 2016, Ed. Pharus, pag.174;

[2] Sentieri di Pastorale Giovanile, Simone Giusti, 2016, Ed. Pharus, pag.175;

[3] Ibid.;